martedì 1 settembre 2015

Il pesciolino che non sapeva nuotare

C’era una volta un pesciolino che non sapeva nuotare. Se ne stava fermo a metà strada tra la superficie e l’abisso, da solo. Ogni tanto gli si avvicinava qualche altro pesciolino e gli chiedeva come mai non si muovesse mai di lì, o semplicemente come stesse. Rispondeva a monosillabi, lui, o se ne restava muto come un pesce. Un giorno apparve uno squalo in lontananza e tutti i pesci scomparvero, tranne lui. Lo squalo lo puntò stupito; poi sogghignò. Gli si appropinquò, allora, lentamente, puntandolo, muovendo la pinna a destra e a sinistra. Il pesciolino restava fermo. Lo squalo, avvicinandosi, si domandava se la sua preda fosse coraggiosa o non si fosse in realtà accorta della sua presenza, ma, quando vide che il pesciolino ricambiava con fermezza il suo sguardo, non ebbe dubbi. Accelerò e spalancò le fauci, e l’unica cosa che il pesciolino disse prima di essere inghiottito nel gorgo dello stomaco fu: «Finalmente!».

1 commento:

  1. Favola concepita insieme a Gabriele Dasso, dopo un'abbuffata di triglie fritte.

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