Oggi è il 21 giugno
il primo giorno dell’estate
e l’ultimo della tua vita.
Oh quanti fiori bianchi di oleandro
lungo le strade della mia città!
E quanto bene voglio ad Alessandro
che mi sostiene e mi conforta
perché mia madre è morta,
perché mia madre non è là.
È il corso naturale delle cose,
era così, sempre così sarà.
Io resto imperturbabile però se
apro la mano tremano le dita.
Oggi è il 21 giugno
il primo giorno dell’estate
e l’ultimo della tua vita.
Quando a Paris scendo nel sottosuolo
mi metto a volte a piangere e i clochard
mi fanno segno che non sono il solo.
Nessuno, in fondo, se ne frega.
Torno al lavoro e un mio collega
mi fa le condoglianze, è Charles,
mi abbraccia e bacia ed è molto gentile
ma poi mi rendo conto che mi parla
di calcio e dell’Italia che in Brasile
è stata esclusa, ha perso una partita.
Oggi è il 21 giugno
il primo giorno dell’estate
e l’ultimo della tua vita.
E mio fratello è un marinaio ed ha
viaggiato tanto e ha visto tanti porti.
Dice di credere nell’aldilà
e io credo in quello che sostiene:
lontane sponde ultraterrene
in cui restano in vita i morti.
Mentre mio padre se ne resta zitto
e mia sorella piange. Lungo i portici
due angeli discutono il tragitto:
la strada potrebbe essere infinita.
Oggi è il 21 giugno
il primo giorno dell’estate
e l’ultimo della tua vita
e della mia.
Da quando sei andata via
io non so più che giorno sia.
Bella.
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