domenica 30 agosto 2015

Entro in un bar e prendo un cappuccino

Entro in un bar e prendo un cappuccino 
ma la barista Dio la 
perdoni mi sorride e vìola 
i miei propositi di serietà. 
Così mi trovo a contemplare (come 
resistere?) le sue 
labbra; mi perdo e arrendo. 
Scopro che si chiama Francesca, un nome 
che reputo stupendo 
almeno dal 2002. 
Resto fino alla fine del suo turno, 
fino alla mia completa cecità. 
Fuori comincia ad essere notturno 
lo splendore del lago 
di Como. Mi alzo, pago, 
le parlo e, diamine, mi parla 
e quando poi prende il suo pullman vago 
ancora un po’ per Como, 
chiedendomi quanto ci metterà 
la mia memoria a cancellarla, 
se almeno un mese in me ci resterà 
o no. 
Si può 
portare un uomo fuori dal casino 
non il casino fuori da quell’uomo.

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