Entro in un bar e prendo un cappuccino
ma la barista Dio la
perdoni mi sorride e vìola
i miei propositi di serietà.
Così mi trovo a contemplare (come
resistere?) le sue
labbra; mi perdo e arrendo.
Scopro che si chiama Francesca, un nome
che reputo stupendo
almeno dal 2002.
Resto fino alla fine del suo turno,
fino alla mia completa cecità.
Fuori comincia ad essere notturno
lo splendore del lago
di Como. Mi alzo, pago,
le parlo e, diamine, mi parla
e quando poi prende il suo pullman vago
ancora un po’ per Como,
chiedendomi quanto ci metterà
la mia memoria a cancellarla,
se almeno un mese in me ci resterà
o no.
Si può
portare un uomo fuori dal casino
non il casino fuori da quell’uomo.
non il casino fuori da quell’uomo.
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