È tanto tempo che non sei con me
e non so più che cosa fai.
È così tanto che non so quant’è
e forse non potrò saperlo mai.
Gli ultimi spiccioli non a Caronte,
li lascio in mancia ad una cameriera.
Nel parco, ah quanto avrei voluto con te
attendere che si facesse sera.
Tant’acqua è già passata sotto al ponte,
una lunghissima fiumana nera.
È tanto tempo e mi ricordo che
tutto appassiva ed era estate.
È così tanto che non so quant’è:
continuano a confondersi le date.
2006, duemila e novecento
verso la fine della primavera.
Le candeline che non ho mai spento
hanno versato lacrime di cera.
Tant’acqua è già passata sotto al ponte
ed ogni istante non è più com’era.
Il tempo passa inesorabile e
mi rode dentro come un tarlo.
È così tanto che non so quant’è,
ma so che non potrò recuperarlo.
Segnali affumicano l’orizzonte:
neanche la luna ormai li tollera.
Notizie ambigue giungono dal fronte,
si mischiano colera e collera.
Tant’acqua è già passata sotto al ponte,
un giorno o l’altro il ponte crollerà.
Nessun commento:
Posta un commento