domenica 30 agosto 2015

Telefonata anonima

Il vento suona i portici 
come se fossero un’armonica. 
Nel mezzo di quel blues io cerco 
una cabina telefonica 
ma senza le intenzioni di Clark Kent. 

Il vento suoni pure me 
di sedici mesi più vecchio. 
Un numero di dieci cifre, 
una cornetta sull’orecchio 
e una moneta da cinquanta cent.

“Pronto?” mi dici “Pronto? Hello?”. 
Qualcuno – pensi – avrà sbagliato numero 
e invece no.

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