domenica 30 agosto 2015

La nostra terra di nessuno

Entra il tram nel solco,
nel canale di scolo
di lacrime, piogge acide e latrine.
Tremano le carrozze
mentre evito le pozze
come se l’acqua nascondesse mine.
Ripenso alle poltrone al cinema, 
a quanto fossero vicine
all’uscita e, quindi, alla fine;
camminare sopra una grata
è ancora un rischio inopportuno.

Nel mezzo del diluvio
vado per via Vitruvio
e Settembrini e Cincinnato e viale, 
mi pare, Tunisia
per arrivare in via
Settala, dove imbocco la spirale
vertiginosa delle scale
con cui verso di te si sale
al più non mi ricordo quale
piano. Milano è diventata
la nostra terra di nessuno.

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