domenica 30 agosto 2015

La seconda signora Petrosino

Be’, mi sveglio la mattina 
e c’è un uomo accanto a me, 
giù tua madre già cucina 
una salsa all’anice 
e tuo padre imbraccia le armi 
come un ghibellino arterio. 
Mi chiedi se voglio fermarmi, 
amore, non puoi chiederlo sul serio. 

Scopro che sulla Routard 
c’è un elenco di film hot 
tra cui la versione hard 
della fredda Turandot 
mentre un merlo fischia carmi 
tratti da opere e mélo. 
Mi chiedi se voglio fermarmi, 
amore, come puoi chiedermelo? 

Tutti i giorni c’è il postino 
ma per me non ha mai posta 
e il becchino nel giardino 
senza attendere risposta 
mi fa incidere sui marmi 
la città e il giorno in cui nacqui. 
Mi chiedi se voglio fermarmi, 
amore, ma chi mai si fermerà qui? 

In salotto ho visto i quadri, 
stampe di volatili, 
quando sono entrati i ladri 
li hanno abbandonati lì.
Perché suonino gli allarmi
devi fare un gran baccano. 
Mi chiedi se voglio fermarmi, 
amore, e piano piano mi allontano. 

C’è la birra nella vasca 
dove facevamo il bagno. 
Ho un cappotto e nella tasca 
mi si è trasferito un ragno. 
Hanno preso i miei risparmi 
e ora non ne voglio più. 
Mi chiedi se voglio fermarmi, 
amore, come puoi fermarti tu? 

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