Ecco che torna ecco che torna ancora
nelle avvolgendomi sue strette spire,
ecco che torna ecco che torna ancora
la voglia di morire.
Stordendomi con lo stridio di un sistro
con cui mi oscura, ottenebra e rabbuia
il diavolo sull’omero sinistro
sussurra un alleluia.
Ecco che torna come un brutto vizio,
ecco mi mostra lame e parapetti
e in ogni prospettiva un precipizio.
Chiede: “Che cosa aspetti?”.
Non so cosa rispondere, non so che
fare. Mi stacco da me stesso, mi
illudo di non essere, per poche
ore, più me, più lì.
Per procurarmi un po’ di capogiri
mi stringerà il suo cappio alla carotide,
il ritmo allenterà dei miei respiri
ed io gli parlerò di te.
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