La luce filtra dagli infissi e sfila
sfiorando un nugolo di moscerini,
atterra nel lavabo, sulla pila
di piatti e nel bicchiere col Bellini.
La griglia in ghisa dei fornelli sembra
una gabbia toracica ed un omero
il mestolo: lo scheletro si smembra.
Sorridono le bucce di cocomero
sui piatti, le mandibole di teschi.
Accanto alla bottiglia di prosecco
formicola di semi neri il tavolo.
Vaga nell'orto il vento e tra due peschi
si sente un tintinnio spettrale e cavo:
di un fūrin appeso ad uno stecco.
Meraviglia
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