Se quando torno a casa mia sto male
io vado sulle scale in fondo al primo
lotto: talvolta dal secondo sbuca
da dietro la guardiola, da quel viottolo
oltre la siepe, Luca, Luca Vitolo,
che mi saluta sempre con affetto.
Mi chiede come sto
e almeno per un po’
smetto
di stare male.
Lo guardo poi socchiudere
le palpebre e guardare
la via tra il primo e il quinto
lotto e a sinistra la rotonda
davanti a Mariconda
e in fondo a destra il rudere
(perché non è più quella) della scuola
elementare e dell’asilo
dell’Arbostella.
Il labirinto
è grande quanto il mondo,
ma quando perdo il filo
Luca mi porge il suo gomitolo.
Luca mi porge il suo gomitolo.
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