Lo squillo del telefono non smette
di emettere il suo trillo per le stanze.
Sul tavolo si staglia un aprilettere:
i telegrammi delle condoglianze
sono impilati accanto alle bollette.
Entra la luce: prende le distanze
e cerca superfici per riflettersi
e riprodurre quello che non ha in sé.
Lo schermo spento del televisore
su cui convessamente si raduna
in un'opaca replica il salone,
il vetro di bottiglie di liquore,
le lucenti striature di un limone
di costiera tagliato a mezzaluna.
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