domenica 30 agosto 2015

Dal terzo piano

S’apre la porta ed entro in ascensore: 
m’assale per un attimo il mio mal 
caduco, tutto è a scatti ed io vado al 
rallentatore. 

La porta è chiusa: tu non puoi vedermi. 
Non sai quanto, nel buio degli stipiti, 
impercettibilmente si precipiti
restando fermi. 

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