domenica 30 agosto 2015

Biglietto con fiori di plastica

Quando la mia pazzia mi spiazza, 
quando mi sento solo e sottosuolo 
e quando alla finestra l’usignolo 
cinguetta un po’ di dodecafonia 
e Mahler, male, 
io vado dalla mia ragazza 
che vive in via del tutto eccezionale. 

E le porto un bouquet 
di viole di plastica 
che non appassirà 
e facciamo quella cosa che 
finisce per e 
e inizia per a. 

Ma prima alle pareti 
per non essere indiscreti 
mettiamo delle tavole di sughero.

E poi leggiamo un libro fatto solo 
di pagine bianche, 
bianche come un lenzuolo, 
finché non mi ricordo e accorgo che anche 
le lettere d’amore andranno al macero.

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