Ti cerco a destra e a manca
– e soprattutto a manca – e sopra e sotto.
Quanto mi stanca
mettere di traverso il numero otto
e a te moltiplicandolo
rendere il senso della mia ricerca.
Ho perso il bandolo
e il labirinto si misura in circa.
Donna che sei svanita
e volatilizzandoti dissolta
dalla mia vita
quanto vorrei vederti un’altra volta.
Alla fermata del bus,
sul molo, all’aeroporto, alla stazione.
Il mondo è un rebus
di cui nessuno sa la soluzione.
Perché – ne sono certo –
le cose hanno un significato loro,
come un lacerto
di una distrutta mappa del tesoro.
Donna che sei svanita
ti trovo dove solo in parte sono:
tra le mie dita,
sotto le palpebre, nell’ultrasuono
e negli spazi bianchi
tra le parole “ancora” e “amo” e “ti”.
Quanto mi manchi
tu che ora sei ovunque ma non qui.
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