domenica 30 agosto 2015

Prendo l’iPod e Cara Valentina

Prendo l’iPod e Cara Valentina 
di Max Gazzè mi fa pensare a te 
e all’epoca in cui eri una bambina 
ed eravamo in terza elementare, 

o quarta o be’ comunque siamo lì. 
Ebbene, mi perseguita una scena 
che particolarmente mi colpì: 
la maestra ci esorta ad intonare 

il coro: “Mummia! Mummia!” per schernirti, 
perché alla cattedra restavi muta 
e non sapevi la lezione. Cara 

Valentina, la scuola ci prepara 
ad essere crudeli e non aiuta 
il tempo a cancellare i danni inferti 

ed anzi li peggiora e ci rovina. 
Perdonami, se puoi, se puoi, perdonami. 
Dieci anni dopo ti ho vista al Daytona, 
il bowling, sai, quello oltre l’Arbostella; 
eri probabilmente tu perché 
c’era il tuo nome sullo schermo della 
pista e sembravi tu, però più bella, 
e accanto c’era quello di un ragazzo, 
il tuo, direi, perché sembrava pazzo 
di te e tu di lui. Mi sono detto: 
“Salutala! Che aspetti? Forza, valla 
a salutare e chiedi: Come stai?” 
ma sono andato a prendere la palla 
più pesante: tirandola ad effetto 
è andata storta e non ho fatto strike.

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