In cucina c'è un tavolo e sul tavolo
ci sono, in fila, una lattina rossa
che un arabesco bianco ghirigora
e a seguire una mela ed una pera.
Fisso lo sguardo finché non estrapolo
l'idea geometrica che lì si ingrossa:
vedo un cilindro di alluminio, allora,
accanto a una piramide e una sfera.
Lo stesso tavolo diventa un piano
che una luce crepuscolare inclina.
Sul muro nell'intonaco una crepa
è un varco per un regno oltremondano,
mentre il trillo del timer in cucina
batte il secondo che il mio cuore leva.
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