Un vaso e dentro fiori di carota
selvatica in ombrelle; uno spartito
per strimpellare Yesterday dei Beatles
all'ukulele; una scacchiera vuota.
Sul tavolo marciscono le mele,
più effimere di quelle che dipinse
Cezanne, e meno rosse e con più grinze.
Crepato è il manico dell'ukulele.
Al frigorifero un magnete egizio
raffigurante Anubi. Sul balcone
tra la cucina e il bagno di servizio
dolcissima riecheggia una canzone;
ma ha il suono della tromba del giudizio
lo squillo del telefono in salone.
Bellissima. E' come fosse anche mia.
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